Il mercato del lavoro è in costante e tumultuosa evoluzione, o per qualcuno involuzione, oggi andiamo alla scoperta di un termine sempre più usato ma ancora poco conosciuto, il reskilling.
Decenni di crescente disuguaglianze di reddito, migrazione di posti di lavoro, alti tassi di disoccupazione e storici divari hanno indebolito il sistema economico generale. Le aziende, infatti, non si sono trovate preparate ad affrontare lo shock sanitario della pandemia da Covid-19. Il World Economic Forum ha sottolineato come la pandemia abbia favorito un’accelerazione inarrestabile dei cambiamenti nel mondo del lavoro. La portata di questi ultimi potrebbe essere agilmente paragonata a quella avvenuta durante il secolo dei Lumi, con la sola differenza che non si ha più a disposizione un mondo da riorganizzare e dirigere ex novo.
Si profila però una nuova strategia da mettere in campo: il reskilling.
I LASCITI DEL COVID: NUOVE STRATEGIE DI RIVOLUZIONE AZIENDALE
Lo scenario che si prospetta non è totalmente drammatico. Negli ultimi anni, a fronte di numerose prese di coscienza soprattutto in termini ambientali e umani, le aziende hanno cominciato a mettere in atto quello che, in gergo, viene definito reskilling. Questo termine allude alla riqualificazione del capitale umano in vista delle dinamiche mutevoli entro il quale ci si sta muovendo. Il mondo del lavoro odierno non prevede più situazioni stantie all’interno delle quali creare delle personali zone di comfort, quanto piuttosto espone a richieste di business sempre più competitive che esigono competenze specifiche e ben calibrate.
La pandemia ha evidenziato come sia necessario essere pronti a cambiamenti improvvisi e imprevedibili. Da più di un anno le strutture aziendali sono state rimodulate dalle aziende. Il quadro degli eventi ha chiamato a reinventare le relazioni tra dipendenti e con gli stakeholders e a creare nuove strategie al fine di mantenere gli equilibri maturati con modalità diverse a causa dell’uso massivo della tecnologia. Eppure, quello che poteva trasformarsi in uno scenario desolante, si è rivelato essere un ottimo espediente per rivedere completamente il sistema operativo aziendale in una prospettiva di upskilling generale.
RESKILLING: UN MEZZO PER RISCOPRIRE IL CAPITALE UMANO
I responsabili HR si sono resi conto di quanto sia necessario, ora più che mai, mappare le competenze della propria forza lavoro e di investire principalmente su progetti di reskilling e upskilling. Non si tratta soltanto di risparmiare in termini di costi e tempi nella ricerca di nuovi collaboratori, ma soprattutto di impegnare parte del budget sul capitale umano già a disposizione.
Il reskilling permette infatti di potenziare massimamente ciascun dipendente, reinventando il concetto di flessibilità. Si offre così la possibilità di ampliare orizzonti di carriera fino a ora fossilizzati su posizioni già strutturate. Si tratta di fornire una formazione continua che favorisca il business e la forza lavoro, ottenendo una fidelizzazione completa del dipendente. Questo, se valorizzato e incentivato nel mettere in gioco a ogni sua abilità, non si automatizza in uno specifico settore che nel tempo inibisce la performance lavorativa.
LA FORMAZIONE CONTINUA: IL MODELLO DEL FUTURO
Ciò che conta al momento infatti non sono tanto le competenze tecniche specifiche. Soft skills quali la flessibilità, l’agilità, l’adattabilità diventano centrali nella selezione delle risorse. Nuove risorse e veterani del team vengono formati fianco a fianco grazie ad una formazione onboarding.
La pandemia ha inoltre favorito lo sviluppo di numerose piattaforme online, destinate a rimanere una costante sia nell’approccio iniziale quanto nell’esperienza lavorativa a lungo termine. Non soltanto possono facilitare una formazione continua e sicuramente più agevole, ma anche diminuire drasticamente i costi.
La fine della pandemia porterà via con sé dinamiche ormai astruse e obsolete che negli anni hanno ostacolato l’evoluzione naturale del lavoro aziendale. Possiamo dunque fare tesoro della lezione impartita dalla distanza forzata. Le circostanze dell’ultimo anno e mezzo, infatti, delineano un’epoca incentrata su un nuovo umanesimo aziendale.
Per concludere
In questo contesto di grande aumento della domanda di formazione professionalizzante, anche Mezcal sceglie di lanciarsi in una nuova, grande avventura e per farlo si dota di una divisione educational. Nasce Mezcal Academy: uno spazio unico, pensato per mettere a disposizione di tutti gli studenti il know-how professionale di Mezcal Agency. Mezcal Academy sarà un luogo di incontro e condivisione, dove pianificare insieme il futuro o immaginarne uno diverso. Rimanete in ascolto, perché sono in arrivo grandi novità!