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Eventi nel Metaverso: cosa sono e come crearli

  • Categoria dell'articolo:Innovazione

Che aspetto avranno gli eventi nel metaverso? Sia le occasioni più formali, come i meeting di lavoro o gli esami universitari, che quelle di svago, quali concerti o proiezioni cinematografiche, saranno investite dalle novità che il futuro del digitale porterà con sé. Qualcosa si è già intravisto negli ultimi due anni, segnati dall’emergenza sanitaria globale. La partecipazione a manifestazioni solitamente tenute in presenza è parzialmente passata alla modalità da remoto. Ciò ha permesso di abbattere le distanze fisiche, ma ha incontrato difficoltà nel ricreare il calore del contatto umano tipico delle occasioni di socialità.

Il metaverso, al contrario, promette di offrire esperienze immersive, che poco abbiano da invidiare alle atmosfere in presenza, con il grande vantaggio di ridurre i tempi e i costi dovuti agli spostamenti per raggiungere le location interessate.

Di seguito, cercheremo di pronosticare come ciò potrà avvenire, prendendo spunto da quanto già sperimentato. Le piattaforme che hanno dichiarato di puntare al Metaverso, da Facebook a Roblox, da Microsoft a Fortnite, hanno infatti proposto modalità di incontro e intrattenimento trasposte nel virtuale. Una casistica che fornisce un iniziale spunto per riflettere su quello che accadrà in futuro e su quale aspetto avranno i grandi eventi nel Metaverso.

 

 

CONCERTI PER MILIONI DI FAN

 

Le prime manifestazioni a pagare il prezzo del COVID-19 sono state i grandi assembramenti di persone come i concerti. Un inconveniente che non ha frenato le star della musica e i loro fan, tanto più bisognosi di svago in un periodo difficile come quello attuale.

Proprio in piena prima ondata, tra il 24 e il 26 aprile 2020, il rapper Travis Scott si è esibito su Fortnite. L’evento, denominato Astronomical, è stato progettato come fosse un mini tour. Cinque date in meno di quarantotto ore, con l’intento aumentare il più possibile l’affluenza di pubblico. La risposta di questo è stata positiva, con 27,7 milioni di utenti unici che hanno assistito alle performance, di cui 12,3 durante il solo opening event. Numeri che hanno permesso all’iniziativa di cancellare il precedente record, fatto registrare dall’esibizione di Marshmello nel novembre di due anni fa.

Le esibizioni si sono svolte all’insegna dello spettacolo. Scott si è presentato sulla scena a bordo di un’astronave, materializzandosi poi sul palco in un fascio di luce. Gli utenti, tramite i propri avatar, hanno potuto danzare al ritmo delle hit del rapper, esibendosi in volteggi in lungo e in largo per l’ambiente virtuale. Quest’ultimo non è rimasto immutato, ma ha assunto fattezze differenti, dagli abissi marini allo spazio, a seconda del pezzo in riproduzione. Di seguito, per i più curiosi, un’assaggio dell’esperienza.

A gareggiare con Fortnite non poteva che esserci un’altra nota piattaforma videoludica, ovvero Roblox. La casa diretta da David Baszucki, nel novembre dello scorso anno, ha ospitato lo show di Lil Nas, svoltosi sulla falsariga di quello di Scott. Nell’ottobre appena passato, invece, è stato il turno dei Twenty One Pilots.

 

 

MEETING E CONFERENZE: PRODUTTIVITÀ AUMENTATA

 

Ancor prima di rendere pubblico l’intento di costruire il Metaverso, Facebook, all’epoca non ancora Meta, aveva lanciato Horizon Workrooms. Si tratta di un ambiente in realtà virtuale per meeting di lavoro, il quale sfrutta il visore Oculus Quest 2. Il software combina la VR con  il web, al fine di creare esperienze collaborative altamente immersive. Rappresentati dagli avatar, gli utenti possono visionare e modificare documenti e progetti oppure dare vita a sessioni di brainstorming. I tool di Oculus, inoltre, permettono l’interazione sfruttando le periferiche come mouse e tastiere. Insomma, il risultato è una classica riunione tra colleghi, ma in un ufficio digitale.

Chi lo ha provato ne ha sottolineato alcune criticità, legate allo sviluppo ancora acerbo, ma anche i notevoli punti di forza. Un esempio: durante le sessioni, la voce dei partecipanti è percepita molto realisticamente, simulando il loro posizionamento nell’aula virtuale rispetto all’ascoltatore.

Su di un terreno come questo, non si può non citare Microsoft, da anni leader nel settore produttività personale grazie alla suite Office. La multinazionale di Redmond ha sviluppato una piattaforma analoga a Workrooms, ovvero Mesh. La sua recente integrazione con Microsoft Teams è il primo passo verso l’idea di metaverso dell’azienda, uno spazio che sappia ricreare il calore del contatto umano anche in situazioni di collaborazione da remoto. Un progetto molto ambizioso, come si può vedere dal filmato seguente.

 

 

QUALI PROSPETTIVE PER IL FUTURO?

 

I casi analizzati ci forniscono spunti per una riflessione. Innanzitutto, è facile pensare che le potenzialità del nuovo Metaverso investiranno qualsiasi tipologia di evento. Non solo esibizioni di pop star o riunioni con il capo: il nuovo universo digitale ospiterà anche proiezioni cinematografiche, seminari, conferenze, comizi elettorali, serate di gala e manifestazioni sportive.

Il secondo punto concerne il divario sensoriale tra queste esperienze digitali e la loro controparte reale. Ad oggi, gli strumenti hardware e software per una resa realistica a 360° sono ancora in fase di sviluppo e supportano solo un ristretto numero di partecipanti. Una difficoltà non di poco conto, considerando che si sta parlando di eventi ai quali dovrebbero partecipare migliaia, se non milioni, di persone contemporaneamente. Lo stesso Mark Zuckerberg, tra i più ferventi alfieri del Metaverso, è stato chiaro su questo: serviranno 10-15 anni per vederlo realizzato appieno. Tanto ci separa sia dal cantare a squarciagola ai concerti della nostra band del cuore che dallo sfidare il nostro migliore amico a tennistavolo in un ambiente virtuale e tridimensionale quasi per nulla indistinguibile dal reale quotidiano.

 

 

PER CONCLUDERE: LE POTENZIALITÀ DELLA VIRTUAL REALITY

 

Per il momento, la strada da percorrere è quella dello sviluppo di ambienti e avatar in VR. Un ambito dalle elevate potenzialità, come sappiamo bene noi di Mezcal Agency. Le nostre soluzioni per il virtual world permettono di digitalizzare ambienti esistenti o di creare render di nuovi. Il tutto con l’utilizzo di strumenti, hardware e software, di ultima generazione, per garantire la massima cura dei dettagli. Un’operazione essenziale in ottica Metaverso.

La qualità costruttiva degli ambienti e la loro aderenza al reale sarà infatti fondamentale per non rompere l’incantesimo che questo nuovo mondo porterà con sé. I cittadini di questo universo digitale non vorranno assolutamente provare la sensazione di essere dentro un pc, in una bolla artificiale e studiata a tavolino. Al contrario, cercheranno il calore e la naturalezza, che solo una rappresentazione fedele del nostro quotidiano potrà fornire.

Il Metaverso si realizzerà solo tra qualche anno, ma i primi mattoncini per la sua edificazione sono già stati posati. Noi vogliamo cogliere l’opportunità e lanciarci in questa sfida, per portare al livello successivo la creatività! Mezcal è la tua agenzia nel Metaverso.

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