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Branded Content: esempi per approfondire questa strategia

  • Categoria dell'articolo:Marketing

Come sappiamo i brand per sfuggire alla repulsione promozionale delle persone cercano sempre di più di camuffarsi all’interno di ciò che tutti i giorni vediamo. Avete sicuramente già sentito parlare di product placement, quella modalità di sponsorizzazione usata dai brand in cui venivano mostrati loghi e prodotti all’interno di normali contenuti di intrattenimento. Questa pratica ormai “obsoleta” ha trovato il suo sostituto nel branded content. Questa pratica è incentrata nella creazione, da parte delle aziende, di contenuti creati per intrattenere e allo stesso tempo informare i propri consumatori e attirare i potenziali futuri clienti.

In questo articolo abbiamo visto alcuni esempi di content marketing. Quest’ultimo non è un predecessore del branded content. Queste due strategie si differiscono per molti aspetti. Il content marketing infatti ha come obbiettivo principale l’informazione riguardo il marchio e il miglioramento della brand awereness e reputation. La strategia di cui invece stiamo trattando è considerabile più come “format pubblicitario”, non come strategia di marketing. Al contrario del content marketing che ha come flash ship testi, infografiche e white paper, il branded content verte principalmente su video e immagini. Il Content Marketing Institute ha definito il primo come Contents as Product mentre per nuovo formato ha dato definizione di Product as Content. Sono entrambi basati sulla logica pull e sono user-centric.

Vediamo ora tre esempi di branded content molto interessanti per capire cos’è e come può essere utilizzato questo nuovo format pubblicitario.

 

 

Branded Content esempi:

 

Dove Real Beauty Sketches

 

Questa straordinaria campagna nasce da una ricerca svolta nel 2004, condotta da Dove, che vede come solo il 2% delle donne si definisca “bella”. Cosa decide di fare quindi il brand? Decide con l’aiuto di un artista, di creare due ritratti della stessa persona, senza che mai il disegnatore possa vederla. L’illustratore si poteva basare solo sull’auto-descrizione del soggetto e successivamente, per il secondo ritratto, sul racconto dello stesso soggetto ma dal punto di vista di uno sconosciuto. Il risultato era incredibile, le auto-descrizioni erano, per ogni soggetto, molto meno attraenti delle descrizioni fatte da “sconosciuti”. Il video diventa virale, è uno dei content più visti di sempre e ha aumentato la brand awereness di Dove esponenzialmente; tutto questo potenziamento di immagine, da notare, è avvenuto senza alcun riferimento all’azienda all’interno del video, solo nei titoli di coda.

 

 

 

 

Ikea

 

Il marchio conosciuto il tutto il mondo per i suoi mobili semplici da montare ha voluto mostrarci i suoi valori, i suoi ideali e sponsorizzare la bellezza dei suoi prodotti attraverso questo video.

Come si può vedere, il marchio non è riconoscibile fino alla chiusura del video. Lo spettatore non guarderà lo “spot” rendendosi conto essere una sponsorizzazione. Il corto è interessante e coinvolgente per conto suo, il “fattore” Ikea è qualcosa che viene dopo, che collega ciò che viene detto nel video all’azienda. I mobili Ikea quindi vengono paragonati a preziosi mobili antichi o di alta fattura.

 

 

 

 

Branded content, esempi dal mondo automotive

 

In ultimo, ma forse più importante di tutti, arriva l’esempio collegato alle nuove tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata. BMW e Toyota hanno deciso di creare dei branded content basandosi sulle nuove tecnologie che sempre più spesso entrano nelle case di sempre più fasce della popolazione. La casa di produzione tedesca ha deciso di far provare ai clienti esperienze di guida attraverso la virtual reality, queste postazioni sono utilizzabili negli shoowrooms e concessionari; tutti vorremmo andare a provare, soprattutto se gratuitamente, una BMW con il visore, motivo in più per andare a conoscere i nuovi modelli.

 

 

 

 

 

La sorella giapponese invece ha deciso di commissionare una miniserie, anch’essa in vr. La serie Tv è divisa in 4 parti ed è accessibile da molte piattaforme e dispositivi vr.

 

 

Per concludere

 

Si sta cercando sempre più nuovi metodi e tecnologie per sviluppare branded content. Un’ottima sinergia sembra ora averla la Virtual e Augmented Reality, infatti le compagnie di produzione di contenuti, stanno puntando sempre di più al miglioramento e allo sviluppo di contenuti ad hoc per l’intrattenimento e la sponsorizzazione di brand con nuovi format sempre aggiornati.